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Caterina BEST DOG+3
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Voglio riportarvi uno dei miei articoli che vi può essere di aiuto nell'educazione del vostro fedele amico! GLI OSTACOLI DELLA COMUNICAZIONE....
È assodato che uomo e cane comunicano in modo differente. Molti libri trattano il linguaggio e la psicologia del cane e interessante è riportare un piccolo sunto sulle barriere che troviamo nella comunicazione, raggruppandole in 2 tipologie:
Barriere del linguaggio (lo dice la parola stessa) incomprensione dovuta alla diversità di linguaggio.
Barriere Mentali, che consiste nell’attribuire al cane caratteristiche umane e viceversa.
COMUNICAZIONE e Barriere
Apriamo una piccola parentesi e parliamo della comunicazione umana e quella canina.
La nostra comunicazione è solo di tre tipi (poiché ci è preclusa quella olfattiva):
verbale: ovvero la comunicazione effettuata attraverso le parole (quella che usiamo maggiormente e talvolta potremo vivamente evitare ;-))
paraverbale: ovvero il tono della voce, le pause, il ritmo.
Metaverbale: costituita dalla posizione del corpo, gli atteggiamenti, la mimica, la postura…
Mentre la comunicazione intraspecifica del cane la si può riassumere in 3 sistemi:
uditiva;
visiva e corporea;
olfattiva.
Detto ciò i principi fondamentale per comunicare col cane sono:
LEGGIBILITA’: il messaggio che si invia al cane deve essere chiaro, associato a posture coerenti.
AFFIDABILITA’: Dobbiamo essere convinti di ciò che si comunica. Se si è insicuri o poco convinti di quello che si intende comunicare, il cane se ne accorgerà e si comporterà secondo quanto gli conviene.
ACCETTABILITA’: l’ordine che diamo al cane deve essere di possibile esecuzione. Non si può chiedergli qualcosa che superi le sue possibilità.
La comunicazione verbale è quella che noi usiamo maggiormente col nostro cane e, spesso, ce ne serviamo in modo esagerato o sbagliato creando solo confusione in lui.
(il cane è molto più sensibile alla nostra mimica, la postura, le espressioni facciali e ogni singolo movimento dei nostri muscoletti.)
Ecco quindi una serie di errori che l’umano compie di sovente nella comunicazione:
L’UTILIZZO DEI SINONIMI
Un brutto vizio che si ha è quello di utilizzare sinonimi anche quando si comunica col cane. Ma pensiamo se fossimo all’estero e il nostro interlocutore usa un sinonimo diverso da quello che noi abbiamo studiato e memorizzato: è normale che saremmo alquanto in difficoltà!
Idem col cane.
Es: il “vieni” è VIENI e non “Fido qui”, “qua”, “ti ho detto di venire” “forza, vieni” “qui bello”… etc…etc…
Per il cane, inoltre, può cambiare a seconda della pronuncia.
L’ORDINE DELLE PAROLE.
L’ordine delle parole o anteponendo una negazione, è un altro ostacolo comunicativo.
Es: “Non abbaiare” anche se il cane conoscesse il verbo “abbaiare” non possiamo pensare che anteponendo il “non” il cane capisca che abbiamo modificato un comando. Sarebbe opportuno dire “NO” o “Zitto” .
RIPETIZIONI DELLE PAROLE
Spesso capita che i proprietari ripetano innumerevoli volte il comando al cane, magari proprio mentre lo sta eseguendo o addirittura il nome.
Beh! L’abitudine snatura il comando!...E a lungo andare il cane capirà che può tranquillamente trasgredire o non rispondere.
Quindi dobbiamo fare in modo che ci ascolti evitando di dare comandi a raffica ma pochi e autorevoli (chiari).
L’UTILIZZO DELLA VOCE
L’errore umano più comune è quello di alzare la voce quando lo rimproveriamo o semplicemente per farci comprendere meglio.
I cani non sono sordi … anzi! …e l’interpretazione non è assolutamente uguale alla nostra. Nel linguaggio intraspecifico (canino) il cane spaventato o in preda al panico emette vocalizzazioni alte. Mentre il cane più sicuro di sé, usa toni molto bassi o omette addirittura l’abbaio.
Ricordiamo inoltre che è un comportamento del tutto naturale che il cane si unisca all’abbaiata degli altri cani: L’abbaiare è un’attività di gruppo, e spesso nemmeno loro sanno a cosa si stà abbaiando.
E’ quindi normale che se urlassimo al nostro cane di stare zitto lui può pensare che anche noi ci stiamo unendo all’abbaio del branco.
Quindi il timbro autoritario è quello basso!
I suoni brevi e ripetuti aiutano a far eseguire velocemente un comando: incoraggia il cane (es: su-su-su; dai-dai-dai oppure brevi fischi, o battere le mani, o schioccare le labbra)
Al contrario per calmare il cane è opportuno emettere suoni prolungati (come un “braaaaaaavo” o “caaaaaaaalmo”).
Per ottenere una fermata immediata da parte di un cane in movimento è bene usare suoni scoppiettanti (suono esplosivo, breve, fortemente modulato): “hey!” “giù” “no”.
COMUNICAZIONE VISIVA
E’ assodato che l’uomo si concentra maggiormente sulle parole da dire, ma spesso assume delle posture ed espressioni che trasmettono un linguaggio, talvolta opposto, alle parole stesse.( Infatti se dicessimo un “sì” con un sopracciglio alzato, è evidente che non è un’affermazione molto convinta, se non contraria!)
Un errore umano che spesso si fa rapportandosi con il cane è quello di dare poca importanza ai movimenti: per il nostro cane conta più la gestualità che la parola. I nostri amici a quattro zampe ci guardano in attesa dei piccoli segnali visivi perché sono abituati ad osservare quando comunicano fra loro!
I nostri movimenti, o sguardi possono avere conseguenze determinanti nella reazione di un cane nei nostri confronti.
Su questo argomento ci si potrebbe dilungare parecchio ma mi accontento di riportare un paio di esempi:
Lo sguardo diretto (occhi negli occhi del cane) è da considerarsi aggressivo, dominante, provocatorio; rivolto alla groppa è dominante. Il giusto sguardo è deviato o interrotto (anche lo sbattere le ciglia va bene poiché è un segnale calmante).
L’avvicinarsi al cane non deve essere diretto verso la testa: risulterebbe dominanza. L’approccio corretto è quello di aggirare il cane e avvicinarsi a lui lateralmente.
Incongruenze tra comunicazione verbale, paraverbale e metaverbale
L’errore più comune è quello di lanciare messaggi confusi al nostro cane.
Questo è dovuto al fatto che spesso l’espressione del nostro volto o il tono delle nostre parole è in contraddizione con ciò che stiamo dicendo.
Se rimproverassimo il cane sorridendo perchè ha assunto una buffa espressione, è palese che il nostro amico vada in tilt: non saprebbe se rallegrarsi per il nostro sorriso o intimorirsi per il tono della voce!
Quindi cerchiamo di essere coerenti con il messaggio che vogliamo trasmettere al nostro cane. Talvolta bisognerà essere bravi attori!
BARRIERE MENTALI
Per barriere mentali si intende
l’antropomorfismo ovvero l’attribuire al cane caratteristiche proprie degli uomini …(umanizzare. Infatti molti proprietari tendono a coccolare in modo inappropriato il proprio cane con riscontri non piacevoli)
e il cinomorfismo ovvero la tendenza dei cani a leggere i nostri comportamenti in versione canina. Ricordiamoci che il cane è estremamente gerarchico (discende dal lupo il quale vive in un branco dove lo status sociale è importantissimo) quindi se diamo al cane la possibilità di ottenere tutto ciò che vuole, lui penserà di essere il capo-branco (leader).
Quindi rispettiamo i nostri e i loro ruoli!
Appunti tratti dal corso per educatore cinofilo professionale tenuto dall’INSCA (docente Aldo Violet)
Spero di aver fatto cosa gradita!
Buon Lavoro amici!
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bravissima caterina!!! ci voleva proprio un articolo del genere!!!
Edited by Gas2009 - 8/1/2014, 16:02. -
Caterina BEST DOG .
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benissimo! mi fa super piacere!
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William11+1 .
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Veramente utile!
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Caterina BEST DOG+1 .
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Non potete nemmeno immaginare la mia gioia nel vedere proprietari così attenti al benessere e al rapporto col proprio Bau!
aaaah se fossero tutti come voi.....
ci metterei la firma!
Grazie amici!. -
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caterina ti metto qusto tuo post come importante!
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Caterina BEST DOG .
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DOPPIAMENTE ONORATA!
un sentitissimo grazie di tutto cuore!
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Olio .
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molto molto interessante!!
Edited by Gas2009 - 31/3/2012, 19:31. -
Caterina BEST DOG .
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Grazie Olietto!
Edited by Gas2009 - 31/3/2012, 19:31.
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